
Pro
- Confortevoli da indossare nonostante il design in-ear
- Custodia con ricarica wireless
- Resa sonora migliore rispetto alle AirPods
- Tecnologia ANC ben implementata
- Microfono efficiente nel separare il parlato dai rumori ambientali
Contro
- Più costosi rispetto alle alternative
- Unica colorazione bianca
- Controlli touch non sempre ben gestibili
Introduzione
Se n’è parlato per mesi, e finalmente gli Apple AirPods Pro sono realtà. Hanno un nuovo design, nuove funzionalità e un nuovo prezzo, ma sono ancora inconfondibilmente AirPods.
Mentre il modello originale ha ottenuto un sacco di elogi per non essersi inginocchiato al formato in-ear, questi AirPods Pro non solo sigillano completamente l’orecchio, ma forniscono anche la tecnologia di noise-cancelling attiva.
Insomma, sulla carta questi sono anni luce avanti rispetto alla variante non Pro… ma valgono davvero la pena a questo prezzo?
Costruzione e comfort
Questi AirPods Pro assomigliano molto agli AirPods originali, ma sono anche molto diversi.

Il case di ricarica mantiene lo stesso design, ma ora è più largo e più basso [45,2 x 60,6 x 21,7 mm (A x L x P)]. C’è ancora il LED di stato frontale, il pulsante sul retro per il pairing Bluetooth e la porta Lightning sul fondo per la ricarica; peccato per l’assenza dell’USB-C, ma non scordiamoci che si tratta di un prodotto rivolto ad un ecosistema ben preciso.
Questi nuovi AirPods Pro hanno il “fusto” molto più corto (30,9 mm) rispetto agli AirPods (40,5 mm) e l’auricolare vero e proprio è più “bulboso”.
Naturalmente la più grande differenza è il design in-ear: invece di appoggiarsi all’orecchio, gli inserti si incastrano direttamente nel condotto uditivo; a fronte di ciò presentano delle nuove punte in silicone intercambiabili, disponibili in tre dimensioni, mentre mancano quelli in memory foam; sui dispositivi iOS è possibile anche eseguire un test che valuta l’aderenza dei gommini, ma attenzione ai falsi positivi visto che è comune avere l’ok anche con tutte e tre le misure.

Oltre a creare un sigillo che aiuta a ridurre i rumori provenienti dal mondo esterno, questo stile in-ear offre anche una tenuta molto più sicura.
Se i precedenti AirPods non mi hanno mai convinto al 100%, questi AirPods Pro li sento molto più affidabili, tant’è che li ho utilizzati senza problemi anche in palestra e durante le miei sessioni di cardio outdoor; e questo era assolutamente previsto da Apple, se consideriamo anche la certificazione IPX4 (per garantire che non si verifichino danni dovuti a pioggia e sudore).

Il mio più grande rimpianto è che anche questa nuova serie è disponibile nella sola (e solita) colorazione in bianco.
La dotazione comprende:
- AirPods Pro
- Case di ricarica wireless
- Cuscinetti copriauricolari in silicone (S, M, L)
- Cavo USB-C a Lightning
- Documentazione
Connettività con iOS e Android
Il pairing di questi AirPods Pro è più semplice che mai con un dispositivo iOS, il quale deve essere aggiornato almeno alla versione 13.2; se così non fosse, per fortuna la prima cosa che apparirà sul dispositivo sarà un prompt che vi chiederà di aggiornare.
Fatto ciò, il procedimento di accoppiamento è lo stesso di qualsiasi altro prodotto audio Apple dotato di chip H1: una piccola scheda si apre dal basso del display e quindi tutto ciò che dovete fare è premere “Connetti”.
Fatto questo, verranno accoppiati anche con tutti gli altri dispositivi sul vostro account iCloud.

Se invece possedete uno smartphone Android o un PC Windows, il processo è leggermente diverso, sebbene rimanga invariato rispetto ai precedenti AirPods: non dovete fare altro che premere a lungo il pulsante sul retro della custodia di ricarica per accedere alla modalità di pairing Bluetooth, quindi cercare e selezionare gli AirPods Pro tra i dispositivi rilevati nelle vicinanze.
Vale la pena notare che non otterrete determinate funzionalità con Android, ma ve ne parlerò più nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
Controlli e assistenti vocali
Come previsto, Siri è in costante ascolto per gli utenti iOS, ma se si desidera controllare la riproduzione musicale, rispondere a una chiamata o attivare e disattivare la cancellazione del rumore senza pronunciare una parola o estrarre il telefono dalla tasca, è possibile utilizzare i controlli force touch integrati su ciascuno dei due auricolari.
Al tocco non c’è alcun feed tattile, ma viene emesso un semplice feed audio.

Per azionare i controlli non basta però un semplice tocco, bisogna proprio “spremere” con due dita il prolungamento di questi AirPods Pro: l’idea che c’è alla base non è sbagliata, in quanto evita dei tocchi involontari, ma l’assenza di una superficie touch si sente in determinate situazioni, come durante l’attività fisica.
I controlli consentono di riprodurre/mettere in pausa o rispondere alle chiamate con un solo tocco, saltare la traccia in avanti con due tocchi e tornare alla traccia precedente con tre tocchi. Per impostazione predefinita, una pressione prolungata attiverà la funzione ANC, ma su un dispositivo iOS si può configurare in alternativa l’attivazione di Siri.
In caso di dispositivo Android, mancando un’app ufficiale dedicata non potrete personalizzare i controlli touch e per ovvi motivi non potrete utilizzare Siri, ma potrete ovviare a questa situazione scaricando una delle tante app progettate per far funzionare gli AirPods Pro su Android: una di queste è Podroid Pro, la quale permette anche l’integrazione di Google Assistant al posto dell’assistente vocale di Cupertino.
Resa sonora

Per via del nuovo design in-ear, questi suonano ovviamente meglio della versione precedente.
La gestione dei bassi non sarà ancora alla pari con gli auricolari true wireless Beats PowerBeats Pro, ma sono significativamente più potenti degli AirPods 2. La fascia di frequenza più bassa l’ho trovata controllata, con solo un pò di enfasi per dare un aiuto ai piccoli driver; è presente ma senza sembrare forzata o falsa, problema che ho ritrovato spesso in questo genere di prodotti.
Questi AirPods Pro fanno un buon lavoro anche nella riproduzione del vocale, con una risposta in frequenza neutra: ciò significa che nessuna nota nella gamma media viene esaltata erroneamente dalle cuffie.

Il soundstage è poi molto più ampio rispetto ai classici AirPods.
I Sony WF-1000XM3 sono ancora i nostri preferiti in questa fascia di prezzo, offrendo una resa sonora più allettante, ma la differenza non è più così netta come in passato.
Active Noise-Cancelling e Trasparenza
La funzionalità più interessante di questa nuova versione di AirPods è senza dubbio la cancellazione attiva del rumore, e posso dirvi che in questo preciso momento sono alcuni dei migliori auricolari true wireless a tal proposito, anche se il livello di ANC non è personalizzabile.
Anche se non sono in grado di rimuovere i rumori più forti, fanno un ottimo lavoro nel rimuovere i rumori ambientali più comuni come le macchine che passano e le chiacchiere della folla.
Sono incredibilmente sorprendenti? Assolutamente no, i Sony WF-1000XM3 anche sotto questo aspetto svolgono un lavoro migliore, ma gli AirPods Pro sono più che sufficienti per la maggior parte degli utenti.

Gli AirPods Pro hanno due piccoli microfoni sia all’interno che all’esterno degli inserti auricolari e funzionano allo stesso modo di tutte le cuffie ANC; Apple afferma che i microfoni rivolti verso l’interno misurano il suono 200 volte al secondo al fine di offrire la frequenza corretta per contrastarlo. E’ impossibile per chiunque di noi verificare realmente quanto detto, ma il risultato finale non è affatto male.
Come se non bastasse, troviamo anche la nuova modalità Trasparenza, che di nuovo ha ben poco visto che la ritroviamo anche su molti altri dispositivi ANC. Questa è molto utile per incanalare il suoni esterni quando si desidera ascoltare un annuncio in aeroporto o qualcuno che parla.
Microfono
I microfoni integrati nelle AirPods Pro non garantiscono la migliore qualità del parlato rispetto ad altri auricolari true wireless. Il risultato è una voce poco corposa, neutrale… ma c’è un ma: la differenza si nota in ambienti più “movimentati”.
Nelle situazioni più rumorose, i microfono risultano più efficienti rispetto alla concorrenza nel separare il parlato dai rumori ambientali.
Insomma, nonostante tutto rimangono ancora l’opzione numero uno per effettuare chiamate in ogni contesto.
Autonomia

Apple parla di 4,5 ore di autonomia per singola carica ed è un valore che ho effettivamente ritrovato durante il mio periodo di test – chiaramente con la tecnologia ANC sempre attiva. Si tratta di un valore di poco inferiore rispetto ai Sony WF-1000XM3, ma al pari dei classici AirPods. In chiamata invece l’autonomia scende sulle 3,5 ore.
Disattivando la modalità ANC si può estendere marginalmente l’autonomia di appena 20-30 minuti per carica.
Il case stesso offre circa 24 ore di autonomia extra e un paio di minuti di ricarica mi hanno permesso di ascoltare la musica per altri 45 minuti. E supporta la ricarica wireless.

Verdetto
Se volete acquistare degli AirPods o avete un iPhone, gli AirPods Pro sono il modello che vi consiglio di acquistare, e per diversi motivi. Non solo suonano significativamente meglio di quelli originali, ma offrono degli extra davvero interessanti in termini di funzionalità. Certo, costano circa 60€ in più rispetto agli AirPods del 2019 con ricarica wireless, ma la differenza è seriamente percettibile.
Il prezzo è sicuramente una discriminante, considerando che costano meno dei Sony WF-1000XM3, che riteniamo ancora i migliori auricolari true wireless attualmente in commercio (e la scelta migliore per gli utenti Android).
Tuttavia, se siete utente iPhone, probabilmente vorrete rimanere nell’ecosistema Apple e in tal caso sì, questi sono gli AirPods che dovreste acquistare. Se volete acquistare degli auricolari esclusivamente per allenarvi, perfettamente compatibili con iOS, vi potrei consigliare i Beats Powerbeats Pro, che costano anche qualche decina di euro in meno.