
Anche se è una cosa che non è andata giù a molti, ormai già da anni i produttori di smartphone hanno eliminato il jack delle cuffie dai loro dispositivi. Resistono ancora in pochi sui cellulari di fascia alta, ma è innegabile che grazie a questa scelta il mercato dei dispositivi Bluetooth è cresciuto incredibilmente.
Il problema principale di questo nuovo corso delle tecnologie audio per gli smartphone, tuttavia, è il fatto che spesso, se non a costi esorbitanti, la connessione Bluetooth ancora non offre la stessa qualità audio della controparte cablata.
Per ovviare a questo nuovo problema sono nate delle tecnologie che servono a livellare questo gap, e la più famosa è aptX di Qualcomm, che abbiamo visto più volti su cuffie e auricolari Bluetooth.
Ma di cosa si tratta?
aptX

Un aptX non è altro che un codec audio che viene utilizzato per comprimere e decomprimere un file audio mentre è trasmesso in streaming attraverso il Bluetooth. Si tratta, insomma, di una tecnologia che “impacchetta” il file audio inviato da un dispositivo tramite il Bluetooth e poi lo “spacchetta” per farlo sentire attraverso le cuffie.
Questa tecnologia ha origine negli anni ’80, quando è stata sviluppata, ma è arrivata sul mercato solo negli Anni ’90 e nel 2015 è stata acquistata dalla Qualcomm, azienda produttrice di Chip. Dopo l’acquisto, la tecnologia aptX ha iniziato ad essere applicata su dispositivi elettronici di largo consumo.
Fondamentalmente, l’aptX è un aggiornamento del Subband Coding, il codec SBC. Permette di comprimere la musica e ridurla in maniera simile al codec SBC, ma offrendo una maggiore gamma di frequenze e quindi una qualità maggiore. Permette, o meglio, promette un livello di trasmissione qualitativa equivalente alla musica ascoltata da CD.
Per quanto sia alta non è di certo equivalente alla frequenza di un CD, con 44,1 kHz a 16 bit, ma rispetto alla precedente tecnologia garantisce una latenza minima. La minor perdita di latenza è un ottimo vantaggio, specialmente perché alcuni device Bluetooth, specialmente da 3.0 in giù, hanno problemi di sincronizzazione audio/video.
aptX HD

Nel 2016, un anno dopo aver acquistato l’aptX, la Qualcomm lancia aptX HD. Un’evoluzione della tecnologia che promette di garantire un livello di trasmissione pari a 48 kHz a 16 bit. Anche superiore a quella di un CD (d’altronde, era il loro motto “better than CD”).
Nonostante questa promessa, il tipo di compressione è ancora dati lossy, ossia le restrizioni della banda impediscono l’applicazione di una codifica lossless totale e, quindi, c’è la perdita di alcuni dati durante la compressione e la trasmissione che inficiano la qualità dell’audio.
La perdita di dati, in ogni caso, è minima, in quanto ci sono parametri garantiti come la sensibilità di 120 dB e frequenze fino a 20 kHz. Altre garanzie della nuova tecnologia sono il rapporto segnale/rumore inferiore, meno distorsioni durante la trasmissione e la richiesta di meno potenza.
aptX Low Latency

aptX e aptX presentano da sempre un “problema”: impiegano molto tempo per decodificarsi, fino a 100 millisecondi. Questo non è un grosso problema nell’ascolto musicale, ma lo in tutto ciò che riguarda l’intrattenimento, dai video al gaming.
Se state guardando un film e la traccia audio ha una latenza di 100 millisecondi rispetto al video, ve ne accorgerete sicuramente. Per risolvere questo problema, Qualcomm ha cercato di espandere le capacità del codec. Dopo aver acquisito i diritti di licenza ha sviluppato, oltre ad aptX HD, aptX Low Latency.
aptX Low Latency propone una latenza massima di 40 millisecondi, un ritardo abbastanza breve da non essere percepibile. È leggermente “più lossy” dello standard aptX, ma solo il più appassionato degli audiofili noterà la differenza.
aptX HD Adaptive

La nuova versione di AptX si chiama AptX Adaptive e la sua caratteristica chiave è la capacità di comprimere l’audio a un bitrate variabile. Ciò significa che se vi trovate “affollato” nelle frequenze Bluetooth, i vostri smartphone saranno in grado di comprimere l’audio in un file di dimensioni inferiori, in modo che sia più facile da trasmettere alle tue cuffie.
“E se mi trovo in una stanza vuota?”, AptX Adaptive consentirà al telefono di inviare un file con bitrate più elevato in modo da ottenere una migliore qualità audio.
Il codec terrà conto anche del tipo di audio che state riproducendo in streaming, così da regolare le sue impostazioni in base alle esigenze della situazione. Tutto ciò avverrà dietro le quinte, sottolinea Qualcomm, senza che gli utenti selezionino una precisa modalità sul proprio telefono.
AptX Adaptive è inteso come un sostituto del tradizionale AptX e del più recente AptX HD. Il suo bitrate può effettivamente scendere al di sotto del di AptX standard (280 kbps, invece di 352 kbps), ma non può raggiungere lo stesso livello di AptX HD (420 kbps, invece di 576 kbps).
Ci sono alternative ad aptX?

Siccome il problema di aumentare la qualità audio del Bluetooth è molto sentito negli ultimi anni, ovviamente il codec aptX non è l’unico disponibile sul mercato.
L’opzione utilizzata dalla Apple è il codec AAC (Advanced Audio Coding). Anche questo, a differenza del codec SBC, ma come l’aptX, necessita di una compatibilità con la tecnologia sia del dispositivo sorgente che del dispositivo ricevente. Si tratta, tuttavia, praticamente di un codec proprietario e utile solo agli utenti Apple, in quanto sono pochi i dispositivi compatibili con tale codec al di fuori di iOS.
Una vera e propria alternativa all’aptX o all’aptX HD è l’LDAC di Sony. Si tratta di un codec capace di trasmettere 3 volte la quantità di dati trasmessa da SBC e può supportare le frequenze fino a 96 kHz a 24 bit. Si tratta, quindi, di un codec dalle caratteristiche superiori all’aptX HD, tanto che il contenuto di un CD può essere trasferito senza alcuna perdita di dati, così come i file Hi-Res Audio certificati fino al limite del codec Sony.
Se è vero che anche l’LDAC di Sony necessita di un dispositivo sorgente e di un dispositivo ricevente compatibile con la tecnologia, è anche vero che la Sony ha reso disponibile la tecnologia per ogni dispositivo con installato la versione di Android 8.1 Oreo o superiore.