
Aggiornamento articolo: il JBL Charge 4 è ormai fuori produzione ed è stato sostituito dal nuovo JBL Charge 5.
Pro
- Design spettacolare (woofer esposti)
- Certificazione IPX7
- Fa da power bank portatile
- Resa sonora più equilibrata e forte
- Qualità/prezzo
Contro
- Microfono integrato assente
- Diffusione non a 360°
JBL è uno dei marchi più famosi nel mercato degli speaker Bluetooth, e la serie Charge dell’azienda è quella che ha sempre riscosso più successo. In questa recensione del nuovo JBL Charge 4 cercherò di illustrarvi tutti i pregi e difetti, evidenziando anche le differenze con il vecchio modello.
Design e qualità costruttiva
Difficile trovare le differenze tra il vecchio Charge 3 e il nuovo Charge 4: la forma, cilindrica, è la stessa, così come i woofer esposti, che sono un vero spettacolo da vedere.
Nella parte superiore dell’altoparlante ci sono tutti i pulsanti fisici, ovvero quello per l’accensione, + e – per il volume, quello per il pairing Bluetooth, quello per controllare la riproduzione musicale e il pulsante dedicato alla funzione JBL Connect+, di cui vi parlerò nel prossimo paragrafo; in ogni caso, i pulsanti funzionano benissimo, anche se li avrei preferiti se fossero stati di un colore differente dalla scocca (o illuminati come i due tasti centrali) in modo da essere ben visibili anche al buio.

Nel vasto posteriore, protetti da una guaina in silicone, troviamo la porta jack da 3,5 mm, la porta USB-C (solo per la ricarica dello speaker) e quella USB-A, grazie alla quale sarà possibile ricaricare uno smartphone o un qualsiasi altro dispositivo compatibile.

Una cosa che il Charge 4 ha conservato è la costruzione impermeabile gommata. L’altoparlante è dotato di certificazione IPX7, per immersioni in acqua fino a 1 metro per 30 minuti, ma non preoccupatevi se la piscina è più profonda perchè questa cassa Bluetooth portatile galleggia.
Inoltre, i materiali utilizzati offrono un’ottima resistenza contro graffi e ammaccature.
JBL Charge 3: 213 x 88 x 87 mm | 800 g
JBL Charge 4: 220 x 95 x 93 mm | 965 g
Connettività
In termini di connettività questo Charge 4, così come molti altri dispositivi simili, offre una connessione Bluetooth stabile fino a 10 metri. Inoltre, non c’è il microfono integrato il che, in base alle proprio abitudini, potrebbe essere un pregio così come un difetto: personalmente non ho mai utilizzato il microfono di una cassa Bluetooth portatile, ed è un vero piacere non dover disconnettere lo smartphone ogni volta che ricevo una chiamata.
Il JBL Charge 4 è supportato dallo standard Bluetooth 4.2 contro il 4.1 del Charge 3, il che è fico sulla carta, ma le reali differenze le ritroviamo con JBL Connect, ovvero la funzione che permette di sincronizzare 2 casse JBL fra di loro per suonare in modalità stereo la stessa canzone. Questo nuovo modello è compatibile con la versione migliorata di questa tecnologia, ovvero JBL Connect+, che consente di collegare fino a 100 altoparlanti JBL contemporaneamente.
C’è però un problema: se hai un dispositivo compatibile con il vecchio JBL Connect (come il Charge 3 o il Flip 3), non è possibile farlo suonare con questo Charge 4, vista la mancanza della retrocompatibilità.

Autonomia
L’autonomia stimata dall’azienda è di 20 ore con una singola carica, ma in realtà è possibile ottenere questo risultato solo ascoltando la musica al 40% circa del volume utilizzando l’ingresso AUX anziché la connessione Bluetooth. Collegatevi via Bluetooth e alzate il volume, ed ecco che la durata della batteria diminuisce di circa la metà. In ogni caso 10 ore sono ancora un ottimo risultato, migliore o alla pari con la maggior parte degli altoparlanti Bluetooth portatili in commercio.
In termini di ricarica invece, il JBL Charge 4 richiede circa 5 ore e mezza. Non è sicuramente il più veloce, e la cosa migliore è caricarlo di notte.
Resa sonora
Mi spiace per quelli che ricercano una diffusione a 360°, ma il JBL Charge 4 è uno speaker portatile direzionale, anche se riesce a suonare così forte che tutti riescono a sentire la musica in una stanza.

Il Charge 4 è finalmente molto più equilibrato, sopratutto nell’approccio con i bassi. Gli alti non sono più la sua debolezza, e finalmente riusco a percepire strumenti (come il violino). Stesso discorso per le tonalità medie: le voci risultano forti e chiare. La risoluzione dell’audio è buona, ma non eccezionale, il che è normale per uno speaker Bluetooth portatile e impermeabile a questo prezzo.
In termini di volume, questo JBL Charge 4 suona incredibilmente forte. Per una stanza di medie dimensioni, già metà volume è più che sufficiente per riempire lo spazio con il suono. Al volume massimo, l’altoparlante è eccessivamente rumoroso per uso interno, meglio invece in giardino o in spiaggia (scusate vicini).
Prezzo
Ultimo punto, ma non per importanza. Il JBL Charge 4 è stato lanciato al prezzo di listino di 179,99€, ma ormai si trova su Amazon tra i 130€ e i 150€ in base alla colorazione (10 in totale).
Lo street price è assolutamente in linea con quanto offerto, anzi.
Verdetto
Tiriamo le somme. La serie Charge di JBL migliora di generazione in generazione, e questo JBL Charge 4 rappresenta il giusto step successivo.
Non offre chissà quali cambiamenti rispetto al Charge 3, ma se consideriamo che ormai costano uguali e che questa nuova iterazione offre una resa sonora più concreta, vien da se che non potevo non inserirlo nella nostra classifica delle migliori casse Bluetooth portatili in commercio.
L’unica cosa che manca è, ovviamente, il microfono integrato, ma non riesco a considerarlo un vero e proprio difetto, perlomeno per il mio utilizzo.