Recensione Plantronics BackBeat FIT

Plantronics BackBeat FIT Recensione

Pro

  • Costruzione indistruttibile, IP57
  • Comfort massimo
  • Accorgimenti per lo sport
  • Qualità/prezzo

Contro

  • Design non per tutti
  • Bassi poco presenti da considerare

Introduzione

I Plantronics BackBeat Fit potrebbero non essere gli auricolari Bluetooth migliori in assoluto, ma hanno un prezzo contenuto e sono ottimi per lo sport. Ma vediamoli meglio nella recensione completa.

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Design e qualità costruttiva

Potrebbero non sembrare robusti, ma possono resistere a qualsiasi cosa. Il silicone avvolge la parte posteriore della fascia e può essere ruotato in qualsiasi modo, mentre i “ganci” per le orecchie sono notevolmente più robusti rispetto alla fascia stessa. Ma non scordiamoci poi della classificazione di resistenza IP57: ho sottoposto gli auricolari a schizzi e alla completa immersione e non hanno presentato alcun problema.

Plantronics BackBeat FIT costruzione reistente

Inoltre, lo stile “taglia unica” soddisferà anche le teste più grandi; se invece la tua testa è di “medie dimensioni”, potresti trovare il silicone in eccesso un pò sgradevole. Ad ogni modo, è dotato di un rivestimento riflettente per mantenere garantire la visibilità notturna.

Sebbene non sia immediatamente evidente, è possibile modificare il volume attraverso i controlli integrati sugli auricolari: per aumentare il volume si deve premere ripetutamente la sporgenza di plastica sull’auricolare sinistro; per abbassarlo invece si deve mantenere la pressione. Strano ma funzionale. Gli altri controlli invece sono “classici”.

Plantronics BackBeat FIT controlli integrati

La dotazione è più che sufficiente: troviamo il classico cavo per la ricarica ma anche una fascia da braccio che fa anche da custodia per gli auricolari.

Plantronics BackBeat FIT fascia da braccio

Prestazioni

A differenza della maggior parte degli auricolari nati per lo sport, i bassi sono deboli, questo a causa del form factor poco “sigillante”. Suppongo che sia per questo che Plantronics abbia scelto di renderli rumorosi (superano i 100 dB), per compensare i bassi.

I medi sono la parte più trasparente dello spettro sonoro, ma potrebbero essere migliorati. È come vedere una foto all’80% di opacità: puoi vedere, carpire l’intera immagine, ma non è al suo massimo. Le voci vengono riprodotte abbastanza bene, anche se risultano un pò distanti. In generale, i medi sono piatti, poco dinamici.

Plantronics BackBeat FIT comando integrato chiamate

Il microfono integrato durante l’utilizzo ha reso la mia voce udibile e chiara, ideale anche per le persone che intendono parlare in spazi affollati come un bar o una palestra.

Autonomia

La durata della batteria di 7 ore è buona, più che sufficiente per molteplici allenamenti. Raggiungere una ricarica completa richiede due ore di pazienza. La modalità di sospensione viene attivata quando vengono lasciati accesi ma lontani dal dispositivo sorgente per più di 10 minuti.

Verdetto

I BackBeat FIT non spiccano per la resa sonora a livello audiofilo, ma Plantronics sa sicuramente come produrre cuffie eccezionali per l’allenamento. Questa coppia di auricolari ha visto di tutto: dall’acqua alla polvere, dal sudore agli urti. Come sono? Belli come appena comprati. Per l’atleta che cerca delle cuffie resistenti, le Plantronics BackBeat FIT sono praticamente indistruttibili.

Se invece si vuole spendere di più per un prodotto dalla resa sonora decisamente superiore, più dinamica e divertente, consigliamo l’acquisto degli auricolari Bluetooth Bose SoundSport Wireless, un vero bestseller della categoria. Non si voglio proprio i fili? Allora i Bose SoundSport Free sono quelli da comprare.

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