
Gli auricolari open-ear che lasciano entrare i suoni esterni non sono una novità, per nulla. Ma i nuovi LinkBuds di Sony offrono una nuova interpretazione del concetto.
Contrapposti a opzioni quasi infinite che seguono lo status quo generale, i nuovi auricolari di Sony non solo hanno un aspetto e una appeal unici, ma suonano anche sorprendentemente bene per essere degli auricolari con driver a ciambella.
Ma prima di spendere quasi 200€ per degli auricolari di nuova generazione, vi consiglio di leggere questa recensione dei Sony LinkBuds per capire come funzionano nella pratica.
Pro
- Design open-ear unico e innovativo, IPX4
- Ampio parco di funzionalità
- Qualità audio sorprendente per il tipo di auricolari
- Qualità in chiamata invidiabile
Contro
- Comodità estremamente soggettiva
- No LDAC e Bluetooth Multipoint
- Qualità audio si degrada oltre il 70% di volume
- Autonomia mediocre
Design e comfort

Per quanto compatto e smart sia il design dei LinkBuds, alcune persone potrebbero trovarli non abbastanza piccoli. Oltretutto, la capsula dell’altoparlante a forma di ciambella è perfettamente arrotondata e liscia, ma è anche completamente rigida.
Se avete la conca auricolare piccola, l’altoparlante potrebbe rivelarsi troppo grande o potrebbe semplicemente creare una pressione sulla cavità difficile da ignorare. Personalmente non ho avuto problemi, mentre la mia compagna ha riscontrato dei fastidi.

Sony include nella dotazione 4 paia di inserti ad arco: piccoli anelli in silicone che hanno lo scopo di agganciarsi sotto l’antelice (la cresta della cartilagine al centro dell’orecchio), fornendo un appoggio morbido per la parte superiore degli auricolari. Ma se non riuscite a posizionare per bene gli altoparlanti nella cavità, questi inserti non saranno di grande aiuto.
Ma se vi troverete nella mia stessa situazione, i LinkBuds si riveleranno sorprendentemente comodi da indossare per lunghi periodi. Sono letteralmente una boccata d’aria fresca per le persone che non sopportano gli auricolari in-ear, offrendo allo stesso tempo una vestibilità più sicura rispetto agli auricolari open-ear come gli AirPods.
Si possono usare per lo sport? Il design open-ear e il grado di protezione IPX4 li rendono ideali per tutto, dalla palestra alle lunghe corse in città, ma a causa della vestibilità poco sicura li ho trovati inadatti per esercizi ad alta intensità, quindi valutate voi in base alle vostre necessità.

La custodia ha dimensioni compatte e un design che ricorda la scatola di un anello. Si apre premendo il pulsante posto sul lato anteriore, quindi se cade a terra gli auricolari non schizzano via. C’è la porta USB-C per la ricarica (no ricarica wireless) e un piccolo pulsante sul lato posteriore, che serve per resettare il pairing.
Nella confezione troverete:
- Sony LinkBuds
- Inserti ad arco di 4 taglie diverse
- Custodia di ricarica
- Cavo di ricarica da USB-C a USB-A
- Documentazione
Connettività e app

I Sony LinkBuds si connette ai vari dispositivi tramite lo standard Bluetooth 5.2 e supportano i codec SBC/AAC. Purtroppo per gli utenti Android non c’è il codec LDAC, sebbene la connessione tramite SBC sia abbastanza stabile. Non c’è il Multipoint, e si può ascoltare in mono solo con l’auricolare destro (sigh).
Se volete sfruttarli appieno dovrete assolutamente installare Sony | Headphones Connect. L’esperienza di utilizzo dell’app è praticamente la stessa di prodotti come Sony WH-1000XM4 o WF-1000XM4. Offre l’accesso a un equalizzatore e agli aggiornamenti del firmware, nonché alla funzione Sony 360 Reality Audio, che funziona bene, ma solo pochi servizi di streaming la supportano (Tidal e Amazon Music Unlimited su tutti).
L’app offre anche un minimo di personalizzazione dei controlli. Tutto si controlla tramite 2 o 3 clic, ma si può impostare ciascun auricolare su un profilo di controllo individuale, ottenendo controllo del volume, possibilità di tornare indietro, attivazione dell’assistente vocale e accesso a Spotify (Google Assistant e Alexa si possono lanciare anche usando le hotword “Ok Google”, “Alexa”).
Oltre alle opzioni di controllo, si possono attivare funzioni più particolari come Controllo adattivo del volume e Wide Area Tap (praticamente per far partire i controlli basta cliccare la zona di pelle vicino all’orecchio). L’app consente anche di attivare le funzioni Speak-to-chat e DSEE di Sony, che migliora sensibilmente la qualità dei file audio altamente compressi. E c’è anche il sensore di prossimità per mettere in pausa automaticamente la riproduzione quando si rimuove un auricolare.
Qualità audio

Come suonano questi auricolari? Bene, nel caso dei LinkBuds, sorprendentemente bene! Troviamo driver personalizzati da 12 mm a forma di ciambella che Sony è riuscita a mettere a punto eccezionalmente bene.
Se si mantiene il volume tra il 50% e il 70%, restituiscono un suono abbastanza equilibrato. Certo, non sono ricchi di bassi, ma sono comunque udibili. I medi in alcuni brani possono diventare un po’ “metallizzati”, ma questo è facilmente risolvibile utilizzando l’equalizzatore nell’app Sony | Headphones Connect.
Purtroppo però, se si supera il 70% i driver iniziano a sforzarsi, i bassi scompaiono e lasciano il posto a medi e alti poco qualitativi. Per le telefonate non è un problema, per la musica tutt’altro.
Fondamentalmente, questi auricolari sono pensati per consentirvi di ascoltare un podcast, un video su YouTube o un audiolibro senza disconnettervi dalla vostra quotidianità. Personalmente, li ho usati in questo modo e mi sono goduto il suono per quello che è: una colonna sonora della mia routine (anche perché non c’è la tecnologia ANC).
Microfono
Un’area in cui i LinkBuds mi hanno davvero impressionato è stata la qualità in chiamata. Sony afferma di aver progettato un algoritmo di soppressione del rumore, aggiornato utilizzando 500 milioni di campioni vocali, per dare alla voce una chiarezza extra.
Onestamente, li ho trovati superiori ai più costosi 1000XM4 (sia auricolari che cuffie), sia utilizzandoli su Zoom che nelle chiamate standard, tant’è che i miei colleghi li hanno valutati come i migliori tra quelli che ho provato nelle chiamate di lavoro (anche in ambienti rumorosi).
Autonomia

Quando si collegano i LinkBuds allo smartphone, non viene indicata solo la percentuale complessiva della batteria, ma fornisce una lettura più dettagliata in cui vengono illustrati la percentuale di batteria di ciascun auricolare e anche quella della custodia.
Per quanto riguarda l’autonomia vera e propria, i LinkBuds forniscono circa 5 ore, più 12 ore extra della custodia. Per alcuni 5 ore potrebbero andare bene, ma siamo comunque al di sotto dello standard odierno degli auricolari Bluetooth senza ANC.
Oltretutto, questo sarebbe un problema minore se Sony non affermasse che i LinkBuds sono stati progettati per essere indossati tutto il giorno. La promessa di un’esperienza “mai off” suona più come un mero annuncio pubblicitario che altro.
Verdetto

Quindi, li consiglio questi nuovi Sony LinkBuds? Domanda molto difficile. Per quello che è l’intento dell’azienda, non li trovo affatto male.
Sono rimasto davvero sorpreso dall’audio offerto da questi minuscoli driver da 12 mm, perlomeno fino al 70% del volume. E la qualità in chiamata è semplicemente superba, così tanto da “rendere invidiose” altre cuffie Bluetooth.
Penso che per degli auricolari di questo tipo il Bluetooth Multipoint sia un must, e ho davvero sentito la mancanza di una degna durata della batteria.
Dovreste spendere 180€ per questi Sony LinkBuds? Se siete il tipo di persona a cui non piacciono le cuffie over-ear o in-ear perché isolano troppo dal mondo, o se siete l’utente che si ritrova molto spesso a utilizzare gli auricolari come dispositivo vivavoce, questi potrebbero fare al caso vostro.
Tuttavia, non sono auricolari ANC che lasciano a bocca aperta per il suono profondo e coinvolgente, quindi potrebbe essere un po’ difficile giustificare una spesa simile per acquistare un paio di LinkBuds.
Per riassumere, sono auricolari per una persona dalle esigenze specifiche, probabilmente qualcuno che ha già le cuffie per ascoltare la musica e vuole qualcosa che sia molto più convincente per la quotidianità.
- Cercate altro? Leggete le nostre classifiche sui migliori auricolari Bluetooth e/o sui migliori auricolari true wireless.
Pro
- Design open-ear unico e innovativo, IPX4
- Ampio parco di funzionalità
- Qualità audio sorprendente per il tipo di auricolari
- Qualità in chiamata invidiabile
Contro
- Comodità estremamente soggettiva
- No LDAC e Bluetooth Multipoint
- Qualità audio si degrada oltre il 70% di volume
- Autonomia mediocre