
Pro
- Comode da indossare e facili da trasportare
- Controlli touch sorprendono per la loro precisione
- Rapida attenzione ottima aggiunta
- LDAC e Bluetooth Multipoint
- Latenza minima con le app più popolari
- App Headphones Connect
- Resa sonora coinvolgente, buona separazione
- ANC eccellente sotto ogni punto di vista
- Autonomia di minimo 28 ore
Contro
- Materiali non premium per il prezzo
- Nessuna certificazione IP
- Speak-to-chat tutto fumo e niente arrosto
- Bluetooth Multipoint solo con AAC
- In chiamata ancora non all’altezza della concorrenza
Videorecensione

Introduzione
Sin dalla loro uscita le Sony WH-1000XM3 sono state la mia scelta numero tra le cuffie noise cancelling, ma anche tra le cuffie Bluetooth in generale. Ma la tecnologia non si ferma e dopo una serie di rumor la multinazionale giapponese ha ufficializzato le nuove Sony WH-1000XM4. A prima vista cambia poco rispetto al modello uscito 2 anni fa, ma sotto la scocca a detta di Sony sono diversi i miglioramenti.
Come si comportano rispetto alle XM3? E rispetto alla (sempre più agguerrita) concorrenza? Ve lo spiego in questa recensione delle Sony WH-1000XM4.
Design e comfort
Le differenze tra XM3 e XM4 sono minime. Costruzione, finiture, colorazioni (nero e argento), posizionamento dei controlli remoti e struttura pieghevole sono del tutto identici. Il design continua ad essere meno elegante rispetto ad altre cuffie concorrenti, come le Bose NCH 700, ma il loro stile minimale fa comunque la sua sporca figura.
Cambia leggermente il materiale esterno dei padiglioni, sempre in plastica ma ora simil-gommata. Ciò incide poco e nulla sulla presentazione, ma si sporcano e graffiano meno facilmente rispetto alle mark 3.
Il peso (253 g) è di 2 g inferiore rispetto a quelle delle predecessore ma ciononostante hanno padiglioni più grandi del 10%, e cuscinetti più morbidi. La fascia per la testa (flessibilissima) in simil-pelle invece è più sottile.
Parlando di comfort, nonostante lo siano minimamente risultano più leggere e comode delle XM3. La pressione esercitata sulla testa è ridotta all’osso, ci si scorda di indossarle ma attenzione: non hanno nessuna certificazione IP e se si scuote con veemenza la testa partono via.
La dotazione comprende il cavo aux lungo 120 cm circa, l’adattatore per cuffie per usufruire dei sistemi di intrattenimento in volo, cavo USB-C per la ricarica (molto corto) e la custodia da viaggio – praticamente identica a quella delle mark 3, robusta e sufficientemente spaziosa da contenere tutti gli accessori.
Controlli
Come dicevo, i pulsanti fisici su queste WH-1000XM4 sono uguali a quelli delle Sony del 2018. Sul padiglione sinistro c’è il pulsante di accensione attraverso il quale è possibile sapere anche lo stato di carica e il pulsante CUSTOM (prima si chiamava NC/AMBIENT).
Quest’ultimo può essere rimodulato tramite app (Sony) Headphones Connect. Di default serve per controllare la tecnologia ANC, ma si può usare anche per Google Assistant e Amazon Alexa.
La superficie del padiglione destro è completamente touch e funziona maledettamente bene (altalenanti con i guanti in lana).
A seguire lo schema comandi (non personalizzabile).
- Doppio tap: riproduzione/pausa, risponde/terminare chiamata
- Swipe verso l’alto: volume su di un livello
- Swipe verso l’alto + pressione prolungata: volume su progressivo
- Swipe verso il basso: volume giù di un livello
- Swipe verso il basso + pressione prolungata: volume giù progressivo
- Swipe verso destra: traccia successiva
- Swipe verso destra + pressione prolungata: avanti nella traccia
- Swipe verso sinistra: traccia precedente
- Swipe verso sinistra + pressione prolungata: indietro nella traccia
- Tap prolungato: assistenti vocali
C’è il sensore di prossimità all’interno del padiglione sinistro e funziona molto bene nel mettere in pausa la musica quando si rimuovono le cuffie.
Inoltre ora con una pressione prolungata del palmo della mano sulla superficie touch del padiglione destro si lancia la modalità Rapida attenzione: il volume si abbassa e i microfoni catturano i rumori esterni.
Funziona bene ed è molto comoda per un veloce scambio di parole o per ascoltare l’annuncio di un altoparlante senza togliere le cuffie.
Infine c’è Speak-to-chat: la musica va in pausa quando si parla per poi tornare in riproduzione a tot secondi (15, 30 o 60) dall’ultima parola rilevata.
Utile solo sulla carta perché troppo sensibile: basta uno sbadiglio o una canzone canticchiata a bassa voce per entrare in azione. Disattivata per sempre dopo le prime 2 ore di utilizzo.
Connettività
Le Sony WH-1000XM4 supportano gli standard Bluetooth 5 ed NFC, così come i codec audio SBC, AAC ed LDAC.
La prima connessione, a differenza di altre cuffie come le AirPods Max, bisogna stabilirla manualmente tramite impostazioni Bluetooth del dispositivo ricevente. Se invece quest’ultimo supporta l’NFC basta avvicinarlo al chip presente sulla zona touch del padiglione sinistro (in corrispondenza del logo).
Finalmente ora c’è il Bluetooth Multipoint.
Per farlo funzionare basta attivarlo e collegare il dispositivo secondario tramite app Headphones Connect. Peccato che se azionato l’unico codec audio utilizzabile è AAC. Una vera pecca, soprattutto per chi come me usa servizi di musica in streaming che vanno oltre i canonici 320 Kbps.
Per quanto riguarda la stabilità della connessione c’è poco da dire. Non ho mai riscontrato lag o interruzioni sia camminando in ogni angolo del mio appartamento, sia in un centro commerciale di domenica.
La latenza è minima, quasi impercettibile su YouTube, Twitch e Netflix. Si nota maggiormente su Call of Duty Mobile, non così tanto da rovinare completamente l’esperienza di gioco ma sono sicuro che per chi gioca tanto su dispositivi mobili si tratti di un problema.
App
L’uso dell’app Headphones Connect di Sony è imprescindibile per godere a pieno di tutte le funzionalità supportate da queste WH-1000XM4.
In questa, oltre a poter controllare la riproduzione musicale e il volume, è possibile gestire a 360° il controllo dei rumori esterni (ve ne parlerò per bene nel paragrafo apposito), attivare e disattivare funzioni come speak-to-chat, 360 Reality Audio, Bluetooth Multipoint e DSEE Extreme.
Inoltre si può dare priorità alla qualità del suono rispetto alla stabilità della connessione e viceversa, così come equalizzare la resa sonora andando a lavorare su determinate frequenze o usufruendo dei preset disponibili.
Nella sezione “Sistema” si può anche modificare la funzione del pulsante CUSTOM, disattivare i controlli touch o lo spegnimento automatico, il sensore di prossimità e le notifiche vocali (c’è l’italiano).
Nell’app Headphones Connect di Sony si può anche attivare il controllo del suono adattivo.
Sostanzialmente si può creare un preset ANC personalizzato secondo l’azione che si sta svolgendo, e permettere all’app di rilevare il contesto così da adattarsi automaticamente. Ma lo stesso discorso vale per le posizioni frequentate: si possono creare dei preset di ANC, equalizzazione e speak-to-chat da azionare automaticamente ogni qual volta ci si trova in una determinata zona.
Per capire meglio, vedete le immagini a seguire.
Qualità audio
Premessa: le ho testate in accoppiata con Amazon Music HD, alla qualità massima concessa su smartphone (24-bit / 48 kHz) usando LDAC. Ho tenuto sempre attiva la funzione DSEE Extreme perché conferisce maggiore dinamicità alle cuffie.
DSEE Extreme utilizza la tecnologia AI per riprodurre con elevata accuratezza le risposte di frequenza della sorgente audio originale perse durante la compressione.
Lo dico subito: nonostante il prezzo non sono cuffie da audiofilo. Sono per il popolo e questo significa che funzionano con qualsiasi genere musicale gli venga dato in pasto.
I bassi seppur incisivi (a volume massimo ti fanno letteralmente vibrare la testa) e a tratti artificiali sono controllati, non rovinano in alcun modo l’esperienza d’ascolto come in altre cuffie.
Questo anche perché, grazie alle buone doti di imaging di queste cuffie, la gamma media seppur depotenziata non si perde nella scena e il risultato è una riproduzione calorosa e allo stesso tempo comprensibile.
Infine ho riscontrato una certa precisione negli alti, veloci al punto giusto e senza creare alcun tipo di asprezza.
In termini di soundstage il mio giudizio non può che essere negativo. Vuoi per il design o per la tecnologia che contraddistingue queste cuffie, la scena è chiusa, concentrata tutta in testa senza neanche una minima sensazione di spazialità.
Tramite equalizzatore in-app è possibile enfatizzare o de-enfatizzare 5 specifiche frequenze (400, 1k, 2.5k, 6.3, 16k), giocare con la funzione CLEAR BASS (per enfatizzare o de-enfatizzare l’intera gamma dei bassi) o scegliere tra i diversi preset disponibili. Si possono anche salvare 2 preset personalizzati secondo i propri gusti.
Tra tutti ho usato a volte il preset Vocale, il quale conferisce una maggiore spinta agli strumenti e alle voci senza rendere più faticoso l’ascolto.
Si possono utilizzare anche in modalità cablata, alimentate sia attivamente che passivamente (quando la batteria è completamente scarica).
Active Noise Cancelling
Ad oggi, quella delle Sony WH-1000XM4 è la tecnologia Active Noise Cancelling più prestante sul mercato.
Svolgono un lavoro eccellente con i rumori continui, come il robot aspirapolvere che passa per casa, ma in ugual misura rispetto alle XM3. Rispetto a quest’ultime però, le mark 4 si comportano meglio con i rumori non costanti ma questo probabilmente perché avendo padiglioni più grandi isolano di più passivamente.
Rispetto alle Bose NCH 700 c’è un solo livello di ANC, ma tramite app si può regolare la percezione dei suoni ambientali secondo 20 diversi livelli (una sorta di modalità trasparenza). In sincro con l’ANC si può attivare la funzione “Messa a fuoco sulla voce”, anch’essa regolabile su 20 livelli.
Importante
Percezione dei suoni ambientali e “Messa a fuoco sulla voce” non hanno alcun effetto mentre si ascolta la musica, anche se a volume medio.
Microfono
Il sistema microfonico funziona decentemente ma non stupisce per qualità di registrazione: la voce è piatta, snaturata, per nulla corposa. In ambiente simulato invece i microfoni non riescono a ridurre sufficientemente i rumori esterni, pertanto si crea un mix tra voce e mondo circostante tutt’altro che piacevole.
Nonostante tutto possono comunque andare bene in ambienti rumorosi, ma ci sono cuffie come le Bose 700 che le surclassano a mani basse. C’è ancora del lavoro da fare sotto questo punto di vista.
Autonomia
Per quanto riguarda l’autonomia c’è poco di cui discutere: si va dalle 28 alle 38 ore rispettivamente con ANC attivo e non attivo. Valori che mettono d’accordo tutti.
Una ricarica completa avviene in circa 3 ore tramite USB-C. Grazie alla funzione di ricarica rapida, 10 minuti attaccate alla corrente garantiscono circa 5 ore di riproduzione musicale (se completamente scariche).
Conviene acquistare le Sony WH-1000XM4?
Si, se siete alla ricerca delle migliori cuffie Bluetooth sul mercato, che riescono sotto ogni punto di vista senza presentare particolari criticità. Sono comode, facili da usare, la firma sonora è piacente e tutta la tecnologia presente non è stata implementata a caso.
Domanda: “Ho le Sony WH-1000XM3, devo fare l’upgrade?”
Si, ma solo se il Bluetooth Multipoint è una priorità.
Alternative da considerare
Sony WH-1000XM3
Non c’è il Bluetooth Multipoint o altre funzioni avanzate come il controllo del suono adattivo, ma per una differenza di prezzo di oltre 100 euro rispetto alle XM4 si tratta di un’opzione ancora valida.
Bose Noise Cancelling Headphones 700
Le Bose Noise Cancelling Headphones 700 stupiscono per la cura che c’è nel design e nella costruzione stessa, così come per qualità microfonica in qualsiasi circostanza. L’ANC non raggiunge le prestazioni delle XM4 ma siamo li. Non si può equalizzare il suono ma se vi piace la firma sonora Bose queste sono le cuffie da acquistare.
Sennheiser Momentum 3 Wireless
Siamo ben distanti dall’efficienza della tecnologia ANC presente nelle XM4, ma si tratta delle cuffie Bluetooth dalla migliore resa sonora sul mercato. Se per voi la qualità di riproduzione è tutto, non troverete di meglio delle Sennheiser Momentum 3 Wireless.